Non è facile, non lo è mai stato, guardarmi nello specchio. Non è facile… non mi piace quello che vedo, non sono io. Perché dentro avrei tanto da dire e avrei tanto da dare e invece resto ferma, immobile, paralizzata… spesso reagisco con indifferenza a quanto di buono mi viene riservato e accade di raro. Non sono abituata alla gioia, non so quasi più cosa significhi sorridere e ho dimenticato il significato del termine spensieratezza! La leggerezza, poi, quella dell’anima… non mi è mai appartenuta, nemmeno quando sono stata piccola.
Mi guardo nello specchio e vedo quello che sarei, che vorrei essere e che non sono capace di manifestare. Vedo tutto quello che penso, che sento, che desidero… indago nei miei occhi e mi accorgo di possedere un’anima graffiata dalla vita ma ancora colma dello spirito propositivo che avrei potuto sperimentare se non fossi stata ferita.
E’ così che faccio a meno di specchiarmi, il più delle volte… per non dover fare i conti con me stessa e con la parte di me che talvolta vedo ancora e solo attraverso gli occhi degli altri, quella migliore. Ma ci sono, dentro a questa immagine riflessa… vorrei gridare che riesco persino a farsi amare, nonostante i muri che ergo quotidianamente, che una volta, cantavo e che speravo di crescere e di vivere la vita che non sto vivendo!
Invece, resto muta e silenziosa… sono immobile e mi osservo, domandandomi se sarò mai capace di emergere.