L’ultimo viaggio, fermata intermedia… (Estratto da “Le ali di un angelo”) di Rossana Roxie Lozzio

Nessuno ti spiega cosa succederà, una volta superata la dimensione terrena… nessuno ti prepara, sebbene ci provino le religioni, ad affrontare quel salto nella dimensione che separa la tua anima dal corpo!
Giulia continuava a pensare che avrebbe dovuto vedere la luce e che, per quanto stesse provando a raggiungerla, non le accadeva. Stava male… male perché ricordava di essersene andata dalla dimensione terrena con un sorriso dipinto sulle labbra, dopo avergli parlato al telefono e adesso, lo osservava da dove si trovava, seguendolo ovunque e sentendosi prigioniera di qualcosa che le impediva di provare a confortarlo. Lo vedeva, assorbendo tutta la sua disperazione e la sua solitudine e cercava inutilmente di trasmettergli quello che sentiva e quello che voleva per lui… “devi smettere di pensare a me, devi lasciarmi andare!”, provava spesso a comunicargli dal luogo sospeso nel quale gravitava dal giorno della sua morte.
Ma poteva considerare “morte” lo stato in cui versava da allora? Giulia sarebbe stata così felice di attraversare quella luce che cercava con forza da quando aveva smesso di respirare e di vivere all’interno del suo corpo… mentre invece doveva restare, impotente, ad assistere al dolore che colmava il cuore dell’uomo che aveva amato con tutta se stessa e che avrebbe amato per l’eternità.
Se solo avesse potuto fargli sentire che il loro amore non sarebbe mai finito e che, continuare a vivere intensamente, non sarebbe stato irrispettoso verso la sua memoria ma che, anzi, sarebbe stato l’unico modo per permetterle di passare oltre!
Lo guardò, prepararsi per andare a provare per il concerto che aveva tanto atteso… quello che lo avrebbe visto conquistare nuovamente la città in cui era nato e vissuto per oltre vent’anni e che gli avrebbe restituito parte della sua identità. Alessio aveva un’espressione incerta dipinta sul volto smagrito, niente di tutto ciò che l’aveva fatta innamorare dal primo momento si sarebbe potuto riconoscere in lui, in quel momento… Giulia riprovò a concentrarsi per tentare di fargli sentire la sua presenza e tutto il suo amore.
Se avesse potuto piangere ancora, lo avrebbe fatto, scorgendolo sfiorare quelle ali che gli aveva regalato poco dopo il loro incontro sulla Terra e mettersele in spalla, per dirigersi fuori dalla stanza che occupava in albergo.
Improvvisamente, si sentì trascinare verso un altro punto della piccola città lacustre e si accorse di stare di fronte ad una villetta, nella quale scorse una giovane donna, intenta a conversare al telefono.
La osservò, rimanendo ad ascoltarla e si rese subito conto di quanto somigliasse a ciò che era stata nel suo passaggio terreno… aveva lunghi capelli rossi, simili a quelli che aveva avuto, occhi profondi e soprattutto, un atteggiamento che avrebbe indotto Alessio a sorridere dolcemente, proprio come aveva fatto spesso con lei, durante la loro relazione sentimentale.
Forse, era arrivato il suggerimento che aveva lungamente atteso, concluse. Forse, essersi ritrovata lì, in quel preciso istante, non era affatto una coincidenza… e per Giulia, stava arrivando il mezzo fisico da utilizzare per consentire ad Alessio di staccarsi da lei quel tanto che le sarebbe bastato per riuscire a vedere la luce e per oltrepassarla, come desiderava e doveva assolutamente fare.
Solo allora, avrebbe dato un senso a tutta la sua vita e avrebbe compreso che morire non era stato ingiusto e inutile.