Piegato dal tuo ricordo di Angelo Francesco Anfuso

Il tuo ricordo mi ha piegato…
Vorrei stare da solo, senza nessun accanto.
Vorrei restare in silenzio senza nessuna Voce.
Eppure mi tormenti, ti sento sempre,
sei assillante, mi hai fatto male,
mi hai ferito profondamente.
Pochi anni di gioia immensa
tramutati in un tormento eterno.

Cosa mai c’è di buono, affinché io possa ricordare?
Cosa mai potrò raccontare al mio futuro?
Dimmelo!
Dimmelo tu!
Io non ho parole, non ho la forza,
non ho il coraggio.
Mi rammarico l’animo per il tempo che ho vissuto con te,
delle tue false illusioni, delle tue tante maschere…
delle tue….

Non sei mai stato vero,
non sei mai stato nessuno,
hai recitato benissimo la tua parte.
Eppure, quando cammino per i vicoli del centro,
ricordo quei momenti trascorsi assieme,
le tue dolcezze, le tue attenzioni.
Io, ricordo tutto di te.

Ma alla fine, mi hai dato il ben servito,
tradendo la mia fiducia, la mia dignità.
Non ho forza alcuna,
il tuo ricordo continua a piegarmi…

Hai infangato la mia persona,
mi hai reso parte integrante
della melma di putride acque…
Il Tuo ricordo mi fa letteralmente male,
mi rimbomba in maniera assillante nella testa
come un eco senza via di uscita tra le vette dei monti…

Pace!
Questa sola desidero: un po’ di pace.

Adesso, lasciami!
Lasciami stare, affinché io possa inneggiare a
questa cruda e bastarda sorte.
Mi hai abbandonato, umiliato…
Ma tu, che cosa sai della mia vita,
di quello che ho vissuto,
di quello che ho passato,
del pane amaro che ho dovuto ingoiare
e della assurda arsura di un’acqua senza ristoro…

Oh, ricordo amaro è il mio vissuto con te.
Lasciami stare,
non tormentarmi ancora nei miei ricordi,
privi di luce e di speranza…
Voglio solo cantare alla vita,
affinché mi ascolti, affinché mi veda, affinché interceda
a colui che tanta meritevole grazia mi ha negato.

Tu, non mi hai mai amato,
non hai mai condiviso un attimo d’amore con me.
Sei un vero attore, hai fatto della mia vita una tragedia,
il grande Eschilo è stato superato.
Ahimè! Eterno ricordo tormentoso, il mio.
Dammi pace, dammi conforto,
per tutte quelle volte
che ho versato lacrime.
Ma tu, che ne potrai mai sapere?

Elevo i miei occhi nella notte,
fissando il cielo, le stelle,
chiedendo loro ausilio, conforto,
sperando che il tutto fosse un sogno.

Tutti tacevano, solo la voce del tuo ricordo mi assillava.
«Dove ho sbagliato? »- Io mi domandai!
«Che cosa ho fatto mai? »…..

Ad oggi, tutto tace,
nessuno mi risponde,
nessuno mi ascolta,
nessuno mi degna di uno sguardo,
nessuno mi presta una misera attenzione.

Oh, luna! Perché ti adombri al mio lamento.
Tutto il creato si oscura al mio canto,
solo la tua voce,
il tuo ricordo resta acceso in me.
Ma perché? Perché non ti spegni?
Forse perché io ti ho amato veramente,
ti ho dato tutto di me stesso,
tutto quello che avevo.
Che ricordo mai avrò di te?
Solo un ricordo di un tempo prezioso,
ormai passato,
ma tutt’ora presente…
Mi hai piegato,
mi hai reso un verme…
Il mio è un doloroso ricordo…