Sogno proibito di Nadia Milone

Un sogno rimane sempre e comunque un sogno. A volte si avvera, altre no. Però ci sono sogni che si possono vivere, in qualche modo. Io so che il mio sogno è destinato a non realizzarsi e finire, prima o poi, perché è un sogno proibito, di quelli da vivere di nascosto, nell’ombra, che puoi soltanto immaginare, ma quando li immagini possono sembrare più reali che mai. Non ho bisogno di chiudere gli occhi, per immaginarlo qui, vicino a me. Mi basta pensarlo. Improvvisamente mi sembra quasi di sentire la sua voce, le sue mani che mi sfiorano dolcemente il corpo e il suo respiro sul collo. Mi spoglia piano, ho i brividi, ma non per il freddo. Mi stringe a sé, sempre più forte e ci perdiamo nel vortice della passione. Lui è fuoco, è passione, desiderio puro e io mi sento sulle stelle. In quel momento è solo per me, non abbiamo nessun altro intorno.
E’ solo un sogno, ma non posso fare a meno di pensarci ogni volta che mi soffermo a guardare quella fotografia. Ma in quei momenti lo sento, lui c’è. Poi, però, la realtà torna prepotente a tormentarmi, a dirmi “smettila, è impossibile, non è tuo”. Così io torno a fissare la foto, gli bacio le labbra e gli sussurro: “A domani, mio bellissimo sogno proibito”. Mi sente, lo so che ci riesce. Lo sa che penso a lui e questo mi basta.