Una dolce sofferenza di Angelo Francesco Anfuso

Solamente un’ora, un giorno, e la vita
ti prende tutto quello che hai.
Sono certo, c’è tanta intesa da entrambi le parti.

Allora mi chiedo: “perché non viverla?
Perché privarsene?”
Forse lui è troppo impegnato, assopito dai suoi pensieri,
distratto dalla lontananza, o forse
non ha tempo.
Il suo essere impegnato mi soffoca:
non c’è spazio, non c’è tempo,
non c’è nemmeno uno sguardo:
solo un misero dialogo.

Cosa posso fare mai?

Non è facile, la mia fatica diventa sempre più forte
mi indebolisce, ma sono contento che esiste,
che solo una volta, anche se per poco mi ha degnato del suo sorriso.

Alla fine c’è, esiste, ma è inafferrabile,
un po’ come l’aurora.

Sempre la stessa storia, quando trovi una persona per cui il
cuore inizia a palpitare, ci sono sempre
i capricci della vita che si divertono
a giocare con i sentimenti: che immaturi.

Le sue parole esprimono magia e
la sua voce incanta chi gli sta d’innanzi.

Eravamo tutti e due incantati
di noi stessi,
ognuno era il chiodo fisso dell’altro.

Sarà un docile tormento
un tormento che rende il sorriso sulle
labbra solo al pensiero.
Per questa nobile causa, l’abbiamo battezzato con
il nome di: Dolce Sofferenza.

Un tesoro in un forziere, ma senza chiave per aprirlo.

Tutta l’esperienza è stata bella
ed è ben custodita nel mio cuore,
lì dove si custodiscono i ricordi e sentimenti più nobili

Il nostro cuore è un forziere unico nel suo genere,
ma per aprirlo occorrono le due chiavi della vita:
la mia e la tua.
Solo a noi due è stata fata la facoltà di poterlo aprire,
altrimenti perde il suo valore.

L’Amore si cerca, si insegue tutta la vita,
lo si sogna e lo si brama, e quando lo si trova
può essere così sconvolgente da far paura.
Forse! Una paura di perdere se stessi per poter
vivere nell’unico Amore.
Solo allora ti renderai conto, del perché della tua esistenza,
del perché delle cose, del perché di ogni tuo attimo,
di ogni tuo respiro.

Se questo è Amore, non sarebbe meglio l’Odio?
Ma l’Amore è bello solo perché in esso si cela
il mistero del vero Amore, che è sofferenza allo stato puro.
Solo se è condiviso, il giogo si fa leggero e
la sofferenza diventa un misero sospiro elevato al vento.

Ecco il mio chiodo fisso!

Dov’è la dolcezza se non nel vissuto custodito nel cuore,
dove il pensiero riesce a farti vibrare e sentire ciò che non è più, dove il volto si illumina di luce mostrando un sorriso e occhi brillanti di gioia, velati dalla nostalgia del non possedere.
La sofferenza dell’amore che può solo essere una dolce sofferenza.

Il mio alimento è il ricordo, e il sentire l’odore è il mio rifugiarmi nell’intimo, è lì che trovo alimento.
O vita che non vuoi vivere, o pensiero che non vuoi pensare, o vista che non vuoi vedere, o cuore che non vuoi lasciarti andare…

Sento ancora sulla mia pelle, quella brezza in cui,
ormai il sole al suo divenir sfiorava la mia carne.
Docile passione, docile sentimento, o forse, docile tormento.
Cosa mai farò ancora per rivivere?
Estrai da me questo chiodo fisso
ed io leverò il tuo.
Insieme saremo liberi da questo e la passione
regnerà su di noi, e saremo liberi di amarci.