La Dama Nera di Elisabetta Bagli

Sei tu, Signora,
il mio chiodo fisso
e brindo a te con
fiumi di champagne.
Ti rendo omaggio
con orchidee e rose,
con la mia pelle nuda
che brama te.
A braccia aperte
attendo il tuo bacio,
a labbra schiuse
voglio il tuo gelo.
Giungi felina
da orizzonti di pietra;
incedi verso me
dall’eterno silenzio
La tua nuova amante
è qui, non ti temo.
Vieni e spegni il mio sorriso
Vieni e segui le mie lacrime,
stalattiti dai miei occhi
spezzati dalla vita.
Schiava tua sarò
alla fine del cammino
ammantato dal più nero oblio;
rassegnata seguo il mio destino.
La nebbia avvolge le ombre
che come corde
stringono la mia gola.
Vengo a te,
oh, mia Signora.
Vengo a te,
mia Dama Nera