Una favola di Nadia Milone

Di solito le favole cominciano con “c’era una volta…” e finiscono con “e vissero tutti felici e contenti”, i ranocchi si trasformano in principi e i brutti anatroccoli si trasformano in cigni. Ma la favola che vorrei raccontare ora è un po’ diversa. Non “c’era una volta” ma “c’è” una persona stupenda che vive in un mondo sbagliato, un mondo fatto di tristezza e di paura, dove l’unico castello di cristallo è situato in un luogo lontano e inaccessibile. In quel castello vive una principessa che nient’altro vorrebbe se non vederlo sorridere. Ma non può, la sua magia scompare davanti alla sua debolezza. Con ogni mezzo prova ad avvicinarlo, con ogni scusa a consolarlo, ma più lei prova ad avvicinarsi, più lui si allontana. Lei vorrebbe essere in grado di colmare quel vuoto, quella sua voragine interiore, ma il pensiero che proprio cercando di aiutarlo, forse, lo sta spingendo ancor più nell’abisso la sconvolge. Non riesce a tirarlo fuori, non può… forse non è lei la principessa che lui vuole, non è da lei che vuole essere aiutato. L’incantesimo funziona solo se anche il ranocchio vuole essere baciato. Solo con la volontà potrà trasformarsi in principe. Se lui non vuole, a niente servirà rincorrerlo, mai funzioneranno i baci della principessa su di lui.
La verità è che la vita non è una favola e quella principessa è solo una persona egoista. Rincorre un sogno, vorrebbe baciare il suo principe e, pur rendendosi conto che forse gli sta facendo più male che bene, non riesce a lasciarlo andare. Forse lui lo vorrebbe, forse sarebbe più felice, forse no… Forse, più semplicemente, lui vuole continuare ad essere un ranocchio e il pensiero di trasformarsi lo spaventa e lo blocca. Chi non ha paura davanti ad un cambiamento? La principessa lo deve accettare, perché la realtà, purtroppo, è molto diversa dalla fantasia e la favola della vita non può sempre finire con un “e vissero felici e contenti”, anzi, nel migliore dei casi finisce con “e riuscirono a sopravvivere…”.
Ma questa principessa è cocciuta e testarda e non rinuncerà tanto facilmente. Cercherà con ogni mezzo di far uscire il suo ranocchio dallo stagno, anche se lui cercherà di nascondersi e lo lascerà andare solo quando lui le dirà chiaramente che preferisce l’acqua stagnante alla sua invadente presenza. A pensarci bene, questa è una favola al contrario, perché non è il ranocchio ad aver bisogno della principessa per trasformarsi, ma è la principessa ad approfittare di ciò che il ranocchio le può dare.
Come finisce questa favola? Nel modo in cui finiscono le storie nella vita reale, la principessa continuerà ad aspettare il suo principe che, forse, non arriverà mai e il ranocchio… bè, il ranocchio prima o poi troverà la principessa giusta da cui farsi baciare, no? In fondo è un gran bel ranocchio e riuscirà, prima o poi, a trasformarsi in un bellissimo principe.