La pagina mancante di Elena Miao Grifoni

C’era una volta e non c’è più
il regno fatato di Timbuctù.
Lo so, è vero, esiste ancora
ma solo il nome e non la dimora
di quella città di antico splendore
dove regnavano la gioia e l’amore.
“Sei un po’ scontata!” direte voi,
“Ma è una favola! Che altro vuoi?”
È una storia che narra di una principessa,
di un bosco fatato e una madre badessa,
che una strega cattiva,
(non abbia a mancare!)
dal regno decise di eliminare.
“Con pozioni fatate o mele avvelenate?”
Non siate ridicoli… soluzioni già sfruttate!
Per far piazza pulita di rivale, badessa e bosco
non scelse la magia, ma un rituale ancor più fosco.
Lasciato il calderone sul fuoco con la zuppa,
munitasi di razzo e fuochi d’artificio,
con sottile astuzia e un tocco di fortuna
spedì l’intera corte in alto sulla luna!
“E come va a finire?”
Domandano impazienti
i bimbi tutti in coro
seduti nel cortile.
La cosa è alquanto strana,
e un poco imbarazzante…
qui, proprio in fondo al libro
c’è una pagina mancante!
“E adesso che si fa?” mi chiedono i bambini
“Sapere mai potremo,
se principessa e corte dalla lontana luna
son scesi in un baleno!”
Bambini state allegri,
smettete di belare
in quanto è cosa nota
che per un bel finale
non serve la magia
ma solo fantasia!