Città di Andrea Borrelli

Si intasa l’aria degli odori sporchi
Lucidati come maniglie
da vecchie e nuove braccia mozzate
Fin tanto ne entra nei polmoni
Respiro ancora e assapora il gusto
Del catrame
Eppur a questo nauseabondo
Non mi stanco
Se me ne distacco
Ancora torno
al tono nero dell’affanno
A ricordarmi quei giorni in cemento.