Io sono di Irma Panova Maino

Nella penombra della luce azzurrina dello schermo, che proietta le sue immagini sul mio volto, accendo l’ennesima sigaretta, ascoltando il solitario ticchettare delle unghie sulla tastiera. Le parole volano, scorrono fluide sulle pagine virtuali, riempiendo righe su righe, senza dire alla fine nulla.
Mi soffermo. La brace occhieggia fra le ombre e mentre aspiro il fumo, che scende caldo nei polmoni, penso alle storie che ho già scritto, ai personaggi a cui ho dato vita, ai drammi, le commedie, le trame intricate e complesse… tutto continua a scorrere, consumandosi nella cenere di questa sigaretta. E allora mi chiedo perché. Perché scrivo ancora? Perché cerco altre storie, altri personaggi, altre location… ?
Perché sono colei che scrive. Sono colei che riempie
le pagine con parole e locuzioni e aggettivi e verbi, cercando le imperfezioni, i sinonimi, le correzioni. Sono colei che ha scritto e scriverà ancora, continuando a bruciare la foglia sottile della carta che avvolge il tabacco, ticchettando con le unghie sulla tastiera, senza smettere mai. Le mie emozioni sono lì, nero su bianco, evidenti, pubbliche, condivise con chiunque legga. I miei pensieri affiorano insieme a sentimenti, stati d’animo, rabbia, confusione, gioia, amore… non sono solo parole. Esiste un significato dietro ogni singolo scritto, dietro ogni concetto espresso. Persino il modo con cui vengono accostati i soggetti con gli aggettivi e la scelta delle preposizioni o degli avverbi. Tutto ha uno scopo, tutto si trasforma in quel vettore che descrive me, che porta la mia anima nei circuiti stampati del mio pc, intrappolandola fra resistenze e condensatori. Dunque non semplici predicati verbali e coniugazioni. Ogni lettera, ogni virgola, ogni simbolo impresso rappresenta qualcosa di me, un pezzo del mio essere, del mio modo di vivere, di esistere.
Ogni parola sono Io e ogni parola mi rende libera.