Rinchiusa di Nadia Milone

Mi guardo intorno. Vecchi soprammobili polverosi e fotografie mi ricordano la mia vita. Eppure una volta ero felice! In quelle foto ridevo. Ma forse era solo un’illusione. Ho scelto come vivere la mia vita, nessuno me l’ha imposto, allora perché ora mi sembra di essere in una gabbia? Legata e rinchiusa in un mondo troppo piccolo per me. Vorrei trovare la chiave. Dov’è la chiave? Chi me l’ha rubata?
Niente, non ho scampo, non ci sono vie di fuga. Devo rimanere qui, incatenata a ricordi e rimpianti di una vita mai vissuta, sperando in un futuro che non esiste, se non nella mia mente e nei miei sogni. E proprio in quei sogni trovo la pace. Quando finalmente chiudo gli occhi riesco a liberarmi da queste pesanti catene, divento leggera, forse posso anche volare. Volare laggiù, dove troverei la mia pace, dove le mie domande avrebbero risposta, forse. E in quel mondo sarei felice? Chi lo sa, forse sì… Ma al risveglio, sento addosso il dolore, quasi fisico ormai, atroce e lancinante, ma per quanto io tenti di divincolarmi, non riesco a muovere un passo, non riesco a scappare e correre laggiù…