Libero dalle catene delle mia vita di Angelo Francesco Anfuso

Rigide catene si legano al destino della mia Vita,
un soffocante tormento come anello mi stringe alla gola.
Con docile grazia si avvolge sul mio corpo,
un’ingannante seta pura
di una larva di baco ormai spento
su quel gelso privo di linfa.

Mi stringe,
mi corrode le membra
rendendomi schiavo della mia stessa vita,
della mia stessa condizione.

Sospiri!
Solo sospiri disperati son le mie consolazioni
che al par di quel giovane Prometeo
sono urla strazianti senza eco.

Condannato e incatenato
su questo monte: questa è la mia sorte.

Ormai, il mio tempo è segnato,
impresso come un sigillo sul mio capo.

Di queste dure catene
vorrei esser libero.
Libertà!
Ecco, ciò che desidero.

Non ci sono parole,
non ci sono emozioni,
non ci sono passioni,
solo la solitudine mi sussurra conforto.
il deserto mi è fedele compagni:
Silenzio è il suo nome.
Nessuna creatura si accorge della mia presenza,
la mia miseria li rende ciechi,
il mio peccato è un giogo assai pesante
per essere sopportato.
Anche le foglie secche al vento,
raggrinzite e imbrunite
mi schifano al loro passaggio.

Sono incatenato come un ladro,
ma non ho rubato, la vita era mia
mi è stata donata, mi appartiene.

Aiutatemi a spezzare queste catene, io
non chiedo nulla se non un solo misero ausilio.
Non siate ciechi e sordi,
non lasciatemi ancora appeso,

Voglio essere libero e dissetarmi!
non più con le mie amare lacrime,
ma attingere con speranza alla fonte di quell’eterna gioia.

Alzo gli occhi verso l’alto,
sono stanco e rassegnato.

Una luce filtra da quel nefasto cielo, mi raggiunge e
non mi tocca, mi sfiora dolcemente.

Innalzo le mani verso i cieli e mi elevo verso l’infinito.
Volgo il mio sguardo verso il basso, sono libero!
Vedo le mia catene ormai disciolte in se stesse.

La mia schiavitù è solo un passato, è sepolta sulla nuda terra.
Fiorisce il deserto ed esaltano le voci.
C’è tanta gente che mi accoglie, mi vengono incontro.

Le mia catene,
una vita che ormai non è più mia.
Sono libero, non più schiavo.

Ero morto, adesso io vivo!