Le catene di un sogno di Nadia Milone

Succede, a volte (forse troppo spesso), che quando ci sentiamo a disagio o la nostra vita ci appare troppo stretta, ci rifugiamo in un sogno. I sogni sono belli, ci fanno volare, ci fanno credere di vivere in una realtà diversa, quasi in una favola. E anche se, razionalmente, sappiamo che presto o tardi questo sogno finirà, anche se sappiamo di dover stare con i piedi per terra, alla fine non ci riusciamo e ci lasciamo trasportare dall’onda delle emozioni del momento. Ci illudiamo di essere liberi, di poter volare, ma in realtà ci stiamo soltanto incatenando ad un’illusione. Sono catene diverse da quelle di cui siamo soliti parlare, perché quello che ci tiene legati ad un marito, ai figli, alla famiglia è abitudine, a volte anche necessi
tà vera e propria, sono catene costruite nel tempo, invece quelle che ci legano ad un sogno sono più difficili da riconoscere, forse perché all’inizio non ci sentiamo legati ma liberi, ma piano piano ci rendiamo conto che non riusciamo più a fare a meno di quel sogno, di quella speranza e più la vediamo allontanarsi da noi, più ci rendiamo conto di quanto sia forte la catena che ci costringe a rimanere attaccati alla realtà. E fa male, molto male… Io credo che sia peggio di tutto il resto. Ma quando realizzi che il tuo sogno sta finendo, quando ti rendi conto che sta andando in frantumi e tu rimani lì, ancora attaccata a lui, ad osservarlo svanire senza poter far nulla per impedirlo, chiedendoti perché fino al giorno prima eri felice e il giorno dopo, invece, ti assale un senso di panico che quasi ti strozza, allora proprio in quel momento ti ricordi che non stai vivendo la realtà e senti il nodo stringersi ancora più forte, fa male, quasi un male fisico. Capisci che devi scioglierlo, sai che è necessario ma è difficilissimo.
Svegliarsi da un sogno è bruttissimo, ma viverlo e poi doverci rinunciare è ancora peggio. Sentirsi legati ad esso a doppio nodo e sapere di doversi staccare è lacerante, ma nessuno può farlo per noi, nessuno slegherà quel nodo al posto nostro. L’unica soluzione è prendere in mano le redini della nostra vita e rendersi conto, benché costi tantissimo, che è ora di lasciarlo libero perché il nostro sogno vuole così. Sarà il sogno di qualcun altro, forse, in futuro. Magari qualcuno riuscirà ad afferrarlo e realizzarlo.
L’unico modo per liberarsi dalle catene di un sogno, è quello di lasciarlo andare, di liberarlo da noi e dopo, forse, anche noi ci sentiremo di nuovo pronti a volare.