Splendida follia di Ronni Corbari

Sognare nel modo più viscerale possibile di raggiungere un obiettivo, avere costantemente quelle che le giovani verginelle innamorate chiamano “le farfalline nello stomaco”, desiderare ardentemente qualcosa che a te sembra quasi impossibile e che confidandoti anche solo alle persone di cui nutri profonda stima, e quindi sai che ti potrebbero dare solo consigli sensati e ben ponderati, ti senti dire “Stai attento, poi potresti rimanere deluso”, oppure “Non credo che sia la cosa migliore da fare”, o “Solo tu puoi pensare una cosa del genere” , e capisci che nemmeno quelle persone capiscono fino in fondo la tua anima. Nessuno riuscirà mai a comprendere i tuoi pensieri in tutta la loro complessità e forse nemmeno tu. Ma quando arrivi alla fine della corsa, della lotta, quando il sogno lo puoi toccare e ce l’hai lì a portata di mano, e perché no anche di pisello, lasci cadere tutto. La ricerca è finita, come dopo un mucchio di partite sempre difficili, sempre diverse l’una dall’altra, ti danno l’agoniata Coppa dei Campioni e tu esulti totalmente fuori controllo. Poi basta, finito. In quella coppa c’è il triste messaggio che sancisce la fine dell’avventura ma che in qualche modo ti sprona a cercarne un’altra diversa e magari anche più difficile. Ma gli altri non capiscono quando dopo un successo ti volti senza dire niente e cambi strada. “Sei un pazzo”, ti dicono e forse hanno ragione. Ma quando decidi che la tua vita deve andare così, che gli obiettivi sono solo ingranaggi di un motore più complesso ecco che un sorriso impercettibile si materializza sulla tua bocca. Nessuno potrà mai toglierti e capire questa tua splendida follia.