Ragionata Follia di Angelo Francesco Anfuso

Chiedo un attimo di silenzio,
un attimo di pace,
un attimo di comprensione,
un attimo di silenziosa follia.
Sono solo folle,
forse…
Chissà?

Permettetemi di cantare,
permettetemi di inneggiare
alla mia sorte:
crudele e tormentosa,
o forse dannata.

Chissà!

Sono un uomo,
un uomo folle.
Sono un uomo,
distinto,
originale è il mio vissuto.

Riconosco me stesso,
i miei limiti,
la mia natura.

Sono così. Basta!

Ma tu dove sei?
Non ho risposta, eppur mi sei d’innanzi.

Io ti osservo e tu non mi vedi.
Non hai coraggio di alzare i Tuoi occhi,
per osservarmi,
per scrutarmi.

Mi chiedo allora: “come potrò mai avere una Tua risposta?”

Un uomo saggio,
è reso saggio in virtù della follia,
perché essa orna e schiarisce
la sua natura.

Un vero uomo,
è Uomo solo quando
varca i gloriosi confini della conoscenza,
si trascende in essa.

Elevarsi alla conoscenza,
raggiungere le alte vette.
Questa è follia,
questa è silenziosa follia,
questa è filosofia…

Ma perché?

Sono saggio e folle,
sono un uomo perché penso: dunque sono.

Ragionamento sensato è il mio,
partorito nel silenzio del mio intimo.

Silenzio puro:
si!… ma folle.