Genio e follia di Anna Cibotti

Genio e sregolatezza.
Genio e follia.
Le due parole sono strettamente correlate ad un luogo comune che non mi trova d’accordo.
L’estro dell’artista non è proporzionale alla sua sua eccentricità.
Conosco persone che nel loro andare quotidiano sono capaci di fare cose che nella loro semplicità e bellezza, di geniale hanno tutto.
Penso ad una amica che in cucina è più creativa di uno chef stellato.
E che dire del cesello dell’orafo, dell’intaglio del carpentiere, del cucito della sarta, del lavoro di un artigiano?.
C’è fantasia e creatività in tutti loro.
C’è arte senza follia.
Ma esiste una follia ad arte.
Quella follia che agli occhi degli altri è normale se associata ad un artista.
Per creare, dipingere, scrivere, non serve la follia.
Il folle è folle.
Che sia genio o no.
Ma in chi uccide, stupra, ruba e fa la guerra il seme della follia c’è.
C’è anche il genio.
Il genio del male che in ognuno di noi, talvolta, si associa ad attimi di follia.