Escrementi di Massimiliano Cara

Sono folle. Sono un folle perchè mi ci sono trovato. E quando è arrivata la stagione del rimanerci, ci sono restato. Mi è sembrata la scelta più logica, ma nel caso bisogna di dire più folle. E così mi sono chiesto se io stesso ho scelto il mio stato folle.
Questo mio stato folle è costruito da un dolore atroce. E’ modellato dal fango della psicosi. Dal Liquame dell’angoscia. Da sprazzi di malinconia confusa. Da ondate di nostalgia irreale, forse prenatale. Ma poi quello stato-ragnatela è diventato quasi piacevole. Una gabbia ovattata dove il pianto ha fatto posto alla neccessità del ragno.
Quel ragno che mi consuma, che mi divora ogni giorno. Un pezzetto per volta lui si ciba di me. E io posso poi cibarmi dei suoi escrementi. Un giorno ho capito che non erano così male. Quel giorno capii che il folle sarebbe rimasto tale.