Minuetto di Sebastiano Impalà

Cancelli
spalancati d’improvviso
sbirciano curiosi
orme infangate
di nuovi transitanti.
Accatastate
in un angolo malvisto
del giardino
pile di detriti
inneggiano miti primavere.
Con le gambe ciondoloni
sul sentiero
bianche mani
di castellane rosa merletto
abdicano freschi desideri.
Nei saloni
d’avorio lavorato
si stagliano
solenni sinfonie
di suonatori d’archi.
Paure
dentro viscere
d’arcanità imperiture,
simboli di realtà
annacquate in valanghe
di sentimenti,blasonati.