C’era una volta uno scrigno fatato di Rosa D’agostino

Solcavo le onde del mare,
sospinta da un vento impetuoso
la luna scortava il mio andare,
.correvo tra i cieli
cercavo la terra beata,
cercavo il mio cuore perduto
cercavo il mio scrigno dorato.
l’avevo perduto tra i cieli
sospinto da un vento crudele …
racchiuso in uno scrigno
assopito da un sonno mortale
volavo piangendo e urlando
il suo nome cercavo ma invano.
le stelle, la luna
scortavano parlando di cose fatate.
parlavano al mio cuore ferito,
asciugava il mio viso un raggio di sole,
poi una luce appare ad un tratto
ed una fata bambina m’appare.
nel suo manto una luce d’amore,
il mio scrigno depone sul cuore…
il mio principe appare d’incanto.
com’e’ dolce e soave il suo viso,
il suo bacio depone sul mio viso
e, in una nuvola di sabbia conchiglie e castelli
in una favola di sogni
nella nostra isola incantata,
il nostro sogno d’amore …
viviamo