Sogni nel fango di Lulù Leyla

Sogni nel fango

Fin da piccolina
non ero la solita bambina
che amava giocare,
preferivo pensare.
Mi rinchiudevo all’oscuro
perché mi sentivo al sicuro
in un mondo incantato
dalla mia fantasia creato.
Mi rimaneva in mente
il sorriso della gente
che cercava di socializzare
per farmi parlare,
loro non capivano il mio isolamento
pensavano ad un insolito atteggiamento.
Nel silenzio più assoluto
sognavo il mondo che avrei voluto;
invece di giochi e balocchi
il mio mondo era fatto di sciocchi
che rubavano con ardore
tutto quello che avevo di valore.
Il tirittero della ninna nanna
della dolce voce della mamma,
il ridacchiare dei bambini
che giocavano allegri nei giardini,
il profumo della felicità
in un luogo dove pace più non sta.
Ora che sono grande
mi pongo tante domande:
come può un uomo non soffrire
vedendo un bimbo morire,
chi può vivere questa realtà
accettando tanta disumanità.
Chiudo gli occhi e piango
lasciando che i miei sogni muoiono nel fango.

11 Risposte a “Sogni nel fango di Lulù Leyla”

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