Amiche oltre la notte di Sara Stuani

Amiche oltre la notte

Tre paia di occhi fissarono il contenuto del bagagliaio illuminato dal chiaro di luna.
“Non ci posso credere.” disse una delle tre, scuotendo la testa piena di ricci spettinati.
“Dovremmo chiamare la polizia.”disse l’unica del gruppo che aveva lo sguardo spaventato e fissava la scena con occhi sbarrati dalla paura.
“Ele se stata tu a dirmi di darci un taglio!” la terza donna, teneva aperto il portellone dell’auto e corrugava la fronte.
“Io intendevo dire di lasciarlo.”
“Beh io ci ho provato ma lui continuava a venirmi tra i piedi.”
“Dovremo proprio chiamare la polizia.” disse Stella, torcendosi le mani e guardando nervosamente attorno.
Il bosco e il lago, poco distante, sembravano deserto a quell’ora di notte.
Ele si sporse per guardare meglio.
“Ma con cosa l’hai colpito?C’è un sacco di sangue.”
Sara scrollò la spalle.
“Con una padella.”
“Una padella?” rispose l’amica scoppiando a ridere.
“Già, quella antiaderente.”
Le due amiche si fissarono e scoppiarono in una grande risata.
“Ragazze io penso che dovremo proprio chiamare la polizia.” continuò Stella, senza accorgersi di essere ignorata.
Sara le lanciò uno sguardo truce.
“Ele perché cavolo l’hai portata?”
“Mi serviva un passaggio. Mi hanno di nuovo ritirato la patente.” rispose digrignando i denti.
“Cosa hai combinato stavolta?”
La donna sbuffó dando un calcio alla ghiaia con i suoi stivali di pelle.
“Ho solo insultato un cretino di vigile. Che sarà mai!Che bastardi!”
Stella continuava a guardarsi alle spalle. Quel posto isolato le metteva i brividi.
“Quindi cosa facciamo?” chiese Sara guardano le due amiche.
“Io non ci penso neanche a scavare una buca dove ficcare quel cretino. Mi sono appena fatta le unghie.” Disse Ele ” Lo riempiamo di pietre e lo buttiamo nel lago?”
“E se poi torna a galla? In C.S.I. succede sempre.” disse Stella con voce tremante.
Sara alzò lo sguardo per fissare la piccola e luminosa falce di luna che permetteva una limitata visuale dell’ambiente circostante.
“Potremo buttare nel lago lui e tutta l auto, come se avesse avuto un incidente.”
Ele storse il naso. “Non so quante padellate si possano prendere durante un incidente stradale ma potrebbe essere una soluzione.”
La più timida delle tre prese la parola guardano il corpo ficcato a forza in quello spazio angusto.
“Potremo sempre farlo a pezzi.”
Sara e Ele fissarono l’amica a bocca aperta.
“Purtroppo ho scordato il kit del piccolo Squartatore nell’altra borsetta.” disse Ele dandosi un sonoro colpo in fronte.
Sara scrollò il capo sconsolata.
“Insomma come ci liberiamo del cadavere del mio ex?”
Le tre si voltarono a fissare il lago dando le spalle all’automobile.
“Scioglierlo nell’acido sarebbe ottimale ma..”
“Potremo dare fuoco all’auto in modo che si brucino anche i resti..”
“Ma lo sai che temperature si devono raggiungere per sciogliere le ossa? Non l’hai visto quell’episodio di Bones quando danno fuoco a quel tipo nel furgone?”
“Hai un idea migliore tu, Stella?”
“Dovevi farlo fuori in un modo più intelligente, simulare un incidente, crearti un alibi..”
“Come hai fatto tu Ele? Vorrei ricordarti chi ti ha dato l’alibi quando hai fatto fuori tuo marito?”
“Ragazze, ragazze non litigate! Forse dovremo chiamare la Polizia e dire che è stato un incidente.”
“Certo, ho preso a padellate il mio ex e poi l’ho piegato come un origami per ficcarlo nel bagagliaio ma ehi… è stato un incidente!Mi crederanno di sicuro!”
All’improvviso un rantolo alle loro spalle le fece ammutolire. Le tre donne si girarono verso la vettura. L’uomo col volto ricoperto di sangue cercava a fatica di uscire dal baule, digrignando i denti e brandendo la padella antiaderente verso di loro.
La amiche urlarono all’unisono terrorizzate.
Poi Ele afferrò con entrambe le mani il portellone e lo chiuse con tutta la sua forza sopra la testa dell’uomo, riducendolo al silenzio.
Una calma innaturale calò all’improvviso sul bosco illuminato dal chiarore della luna. Unica testimone dei fatti di quella notte.
Le tre si fissarono ammutolite.
“Non era morto.” disse Stella.
“Già. Giuro che lo sembrava però.” sussurrò Sara.
“Accidenti sorella..ma cosa ti è venuto in mente di lasciargli la padella?”
Ele, tirò fuori una pistola col silenziatore dallo stivale e sparò due colpi attraverso lo sportello del baule.
“Così, per sicurezza.” sentenziò.

14 Risposte a “Amiche oltre la notte di Sara Stuani”

  1. Voto questo testo. Non potrei fare altrimenti: descrizione perfetta!

  2. Voto questo testo. Direi macarro, ma mi ha fatto morire dal ridere. Brava

  3. interessante! la padella era quella pubblicizzata da Giorgio Mastrota?
    Voto questo testo

  4. Accipicchia che racconto, Sara!! Macabro e divertente nel contempo! Lo voto!

  5. Voto questo testo.
    Ironico, originale e scritto con giocosa passione. Bello.

  6. Troppo troppo troppo forte! Tra le risate voto questo testo!

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