Il racconto dei racconti di Settimo Enigma

Il racconto dei racconti di Settimo Enigma

Tema: Sette parole

Fuori Concorso

Reflex City, in questa sera oscura di dicembre, è silenziosa. Un uomo percorre velocemente Via delle Follie e termina la corsa davanti ad una porta: alza lo sguardo verso il numero civico e tira fuori dalla tasca dell’impermeabile un foglietto: “Sì… Sette”
Ripone il pezzo di carta, si avvicina alla porta e bussa; tre colpi, come convenuto. Claudia lo accoglie con un sorriso:
“Era ora, Michele: mancavi solo tu, gli altri sono arrivati tutti.”
“Ho poco tempo, Claudia.” risponde Michele mentre entra, celando un po’ d’affanno “Mi sono imbarcato tardi da Napoli e la nave di ritorno salpa domani mattina.”
Posa impermeabile e sciarpa sull’attaccapanni a sinistra dell’entrata e non si accorge del foglietto appena caduto dall’impermeabile fin quando non lo pesta col primo passo. Lo raccoglie, lo infila nella tasca dei pantaloni e con un cenno della mano saluta. Elena accenna un inchino senza spostarsi dal camino acceso che irradia tutta la sala di un avvolgente calore, Maena si avvicina per abbracciarlo, Sara alza un braccio e apre e chiude velocemente il pugno mentre con l’altro continua a carezzare il suo splendido Spaniel; Renata sorride dal divano senza interrompere il suo prezioso lavoro ad uncinetto, Anna chiude il libro che stava leggendo seduta a fianco di Renata, Stella ha appena finito il solitario e rimescola le carte, Luisa aggiunge un ciocco al fuoco del camino.
Gabriella attende che finisca l’accoglienza e che Michele si sistemi sulla poltrona per richiamare l’attenzione:
“Bene, ci siamo tutti.” Guarda uno per uno come per controllare ciò che ha appena detto; quindi apre la sua ventiquattrore e estrae una busta bianca.
“Se siete qui è perché avete ricevuto la convocazione da Andrea, Irma, Marina eElisabetta. Dobbiamo risolvere un enigma, contenuto in questa busta che mi ha inviato la stessa Irma. Dicono che sia molto, molto importante.”
Tutti si radunano con sedie e poltrone davanti al tavolo basso di fronte al divano, sul quale Renata non si è fermata un attimo coll’uncinetto. Gabriella apre la busta sul tavolo e sul foglio che era all’interno, una riga in maiuscolo:
DOVE, IN ITALIA, CAPODANNO VIENE PRIMA DI NATALE?
Il silenzio cala nella sala: tutti a guardare il foglio posato lì, sul tavolo, tranne Renata che non ha mai smesso di lavorare all’uncinetto. All’improvviso il silenzio viene rotto da un sonoro rumore.
CRUNCH!
Tutti si girano verso Elena, che aveva preso posto come capotavola.
“Che stai mangiando?” chiede Sara.
“Caramelle al sushi” risponde sorridendo con le guance arrossate. Infila una mano in tasca e ne tira fuori una manciata “Volete?” La risposta fu unanime, come il miglior coro gospel di New Orleans: “Bleah!”.
Tornarono con le menti sul quesito, mentre Renata continua il suo alacre lavoro.
“Sarà un posto di montagna?” Michele la butta lì.
“Che c’entra?” le chiede Anna.
“Beh, non è da buttare via come indizio” sostiene Gabriella “Natale e Capodanno, dopotutto, sono invernali.”
“No, non credo proprio. Dubito sia la strada giusta.” afferma Maena.
“Qualcun altro dubita?” domanda Elena.
“Un po’ tutti, mi sembra…” risponde mesto Michele, guardando le espressioni degli altri.
In quel mentre si sente bussare. Tutti si guardano tra loro.
“Dalla lista che mi ha mandato Irma non manca nessuno…” dice Gabriella con un filo di voce. Renata è ancora sul divano, a lavorare all’uncinetto, Stella decide di andare ad aprire e…
“Irma?!… Andrea?!… Marina?! E… E… Elisabetta?!… “ vedendo un alieno, sarebbe stata meno stupita.
“Stella!” esclama Irma mentre entra “Che bella sorpresa!… Ehi, ma quanta bella gente!”
Passati i baci e gli abbracci fra tutti, Andrea chiede:
“Come mai tutti qui? C’è una festa? Grazie per averci invitati!”
“Veramente” risponde Gabriella “ci avete invitato voi…”
“Che?!” i quattro appena entrati si guardano domandandosi con gli occhi spiegazioni. Interviene Gabriella, facendoli sedere tutti e spiegando nei minimi dettagli l’accaduto.
“Io non ho mandato nessuna mail!” afferma Irma “e credo neanche loro, viste le facce.”
“Ma allora chi..” i discorsi sono interrotti da uno scampanellìo poco fuori la porta; tre colpi sordi e una risata che riecheggia nella strada. Irma va ad aprire e trova un tipo vestito da Santa Claus con un sacco pieno di panettoni, pandori e bottiglie di spumante.
“MERRY CHRISTMAS! EH EH EH” ed entra.
“Mail incrociate e un enigma da risolvere: ti avrei telefonato tra poco, Moreno… Sei stato tu, vero?” lo dice mentre chiude la porta e si rimbocca le maniche.
“Sì. Era l’unica maniera per riunirvi durante le feste. Mail di convocazione misteriosa per avervi tutti qua e farci gli auguri. Prego, cara” e le porge il sacco “qua c’è la sbobba!”
“No! NO! Un attimo!” Elena si alza “prima che finiscano le cinquemila battute di questo racconto ci dici la soluzione dell’enigma!”
Moreno sorride, guarda tutti in attesa della soluzione tranne Renata, che ha appena finito il capolavoro di cotone: uno scialle con scritto “Buon Natale a tutti!”
“OK, mi sembra giusto. La soluzione dell’enigma è

4 Risposte a “Il racconto dei racconti di Settimo Enigma”

  1. Peccato non sia in gara…avrei dato per scontato già il vincitore. Ad ogni modo per me hai vinto ugualmente… molto, molto bello e sopratutto originalissimo.
    Bravissimo!

  2. bellissimo e coinvolgente con grande e bellissima sorpresa finale che dire oltre ai complimenti se non grazie di cuore 🙂 Buon Natale

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