La teoria del riccio in frantumi di Marina Atzori

maryLa teoria del riccio in frantumi

“Domani è un altro giorno”.
Quante volte l’avrai detto, pensando che qualcosa sarebbe cambiato. La verità è che non è cambiato niente. Sei ancora appesa ai tuoi interrogativi, come Spiderman ai muri dei palazzi, con un’unica differenza: lui ogni tanto scende e mette i piedi per terra. Tu invece stai sempre appesa per aria, sull’Olimpo, a sognare che arrivi il principe azzurro in sella al suo cavallo bianco. Il problema però, è che tu, in groppa al cavallo non ci saliresti lo stesso, nemmeno tra un milione di anni. Vorresti forse, ma non ti è concesso. Perché di essere libera non sei capace. Di stringere una mano che non sia la tua, non vuoi saperne! Non ti lasceresti andare nemmeno per tutto l’oro del mondo, mia cara Rossella. Nemmeno se ti infilassi dentro un cannone e ti sparassi in mezzo al cielo senza paracadute. Il problema è che domani non è un altro giorno. Non c’è tempo. Anzi, non c’è più tempo per continuare a sentirsi un riccio, mia cara Rossella! Sali sul primo treno e pensa che sia un tappeto magico, per l’amor del cielo! Allarga le braccia e pensa di farti trascinare dalla corrente. Smettila di chiudere i tuoi desideri dentro un forziere in fondo al mare. Fallo per vedere, anche solo un minuto, cosa si prova a vedere i campi e gli alberi scorrere veloci sotto i tuoi occhi impauriti. Scappa via, vola via con il vento! Sali per una volta sulla schiena della vita, per capire come gira la giostra quando non è il momento di giocare all’indomani. Non rimandare. Spegni la luce di quella lampada, prendi le poche cose che ti servono e parti! Apri quella dannata porta e vai a vedere come si sta in riva al mare, in cima alle montagne, sotto i riflettori di un teatro che ti guarda e ammira la tua fragilità. Applausi e ancora applausi, questo è ciò che ti aspetta quando sarai uscita dal tuo guscio e avrai ritratto le tue spine. Togli le scarpe e corri, togli le pietre dal cuore e vivi leggera come la sabbia! Issa le vele e rema come non hai mai remato. Vivi come non pensavi potesse essere possibile. Buttati nel vuoto e non temere, la tua campana di vetro si romperà in mille pezzi senza che tu possa accorgertene. La tua corazza si scioglierà come neve al sole, anche quando fuori sarà pieno inverno. Se abbasserai la guardia e smetterai di fare la guerra con te stessa, finalmente la tua assurda teoria del riccio, andrà in frantumi…

12 Risposte a “La teoria del riccio in frantumi di Marina Atzori”

  1. Vito questo testo , forse sono di parte perché hai scritto parola per parola il mio mantra quotidiano :vivi!complimenti di cuore

  2. Una teoria perfetta per chi dovrebbe vivere la vita a pieno in ogni istante. Voto questo testo

  3. Davvero un bellissimo incoraggiamento a prendere in mano le redini della propria vita! Brava, Mary! Lo voto

  4. Voto questo testo.
    Decisamente una bella introspettiva, brava Marina.

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