Il volo dei gabbiani di Claudia Lo Blundo Giarletta

Il volo dei gabbiani

…O forse… quello che più mi manca
è il canto dei gabbiani verso sera…!

Malinconia del passato,
Salsedine marina sulla pelle
Risa di piedi nudi sui ciottoli appuntiti
E il canto dei gabbiani verso sera
Sogno di un rientro pacato
Da lontane avventure.
Forse quello che più mi manca
È quel sogno.

Non ditemi nulla, per favore.
No…non meravigliatevi. Che posso farci! Si è vero, tutti invecchiano, ma… perché anche io?
Colpa dell’autore, si: solo colpa sua!
Ricordate quanti viaggi ho fatto per mare?
Conoscete tutte le mie avventure!
Ho attraversato mari lontani e visitato terre meravigliose.
Sempre in lotta, sempre pronto a difendere i deboli, anche se poi la parte più intima di me voleva solo poter banchettare con i potenti, ai quali mi piaceva giocare qualche tiro.
La mia giacca aperta al vento, il mio berretto per coprirmi dal sole. Ecco come mi vedo ancora adesso, sapete perché? Perché non amo guardarmi allo specchio e quindi non so come sia stata disegnata la mia nuova faccia…da vecchio.
Il mio autore si è stancato di me e ha deciso di mandarmi in pensione?
Non immagina che posso riprendermi la rivincita su lui!
Mi basterebbe iniziare a ricordarvi tutto quel che ho visto o fatto. Ma… non è facile: non mi basterebbe una vita.
Però dato che sono un personaggio da fumetto, mi chiedo: perché sono invecchiato?
In questa nuova condizione non sono più libero di fare quel che voglio e così mi hanno condotto in una casa di riposo e sapete dove si trova? Su un’amena (così dicono che sia, ma, a me non piace) dicevo: su un’amena collina, ricoperta di alti alberi che, si saranno profumati, faranno bene ai miei polmoni, ma che differenza tra questa collina e il mare: il suo profumo nelle prime ore del mattino, la salsedine che ti avvolge, ti inebria e a volte riesce a stordirti mentre guardi incantato il mare immenso che va e viene, va e viene!
E poi: volete paragonare il lugubre stormire delle foglie degli alberi, specie nelle notti senza luna, con l’allegra compagnia che fa il canto dei gabbiani verso sera, quando il giorno cede il passo al tramonto e il sole sembra ingigantirsi mentre va a dormire oltre l’orizzonte, per trovarsi ben riposato il dì seguente.
Ma cosa potete capirne voi! Voi avete mai provato tutto questo?
Cosa…? Ho sentito un si? Lontano è vero, però… l’ho udito.
Finalmente la voce di qualcuno che può capirmi!
Allora, lettore che stai ascoltando i miei ricordi e i miei lamenti, ti prego: liberami da questo luogo e portami sulla riva di una spiaggia lontana.
Anche se quell’idiota dell’autore mi ha reso in questo stato e mi mancano le forze per continuare a viaggiare, almeno potrò udire il canto dei gabbiani che a sera, tornando a riva, con il loro garrire gioioso mi ricorderanno un passato in cui ho vissuto avventure fantastiche.
Su quella riva, al canto dei gabbiani, potrei continuare a sognare e non m’importerà se lacrime di malinconia veleranno i miei occhi.

Testo ispirato all’immagine

3 Corto Maltese di Hugo Pratt
3 Corto Maltese di Hugo Pratt

24 Risposte a “Il volo dei gabbiani di Claudia Lo Blundo Giarletta”

  1. Non trovo la mia risposta di ieri sera.
    Ringrazio tutti i lettori.

    Fabrizio mi piace il tuo intervento. Non sono io che parlo ma il povero Corto Maltese, grazie, comunque sei stato gentilissimo.

  2. Ma?? Hai dato dell’idiota a Hugo Pratt?? Era un genio, mica un idiota 😉
    Sei tutta folle
    Voto questo testo

  3. voto questo testo

    come dimenticare quei voli liberi nel cielo per poi planare nel suo mare azzurro. il gabbiano vuol morire dove è vissuto felice. forse nostalgia di una vita che ci sfugge come un alito di vento???

  4. momenti di ricordi lontani che rivivono in attimi di malinconia, tristezza, ma che catalizzano desiderio di un ritorno alla vita che fu. lo voto

  5. Care amiche, scusate il care ma ve lo meritate dopo aver letto le vostre belle considerazioni.

  6. Voto questo testo
    Malinconico e profondamente realistico, sembra di sentire il rumore delle onde che s’infrangono a riva insieme ai pensieri e ai sogni di una vita, ormai avviata verso la conclusione, in cui l’amore per il mare rimane l’unico punto fermo e l’ultimo desiderio

  7. ho sentito il sapore del mare….ho percepito il suono delle onde in movimento…..ho asciugato due lacrime! Brava, Claudia…….ti voto!!!

  8. poesia evanescente ma concreta: sembra di esserci su quella spiaggia, sembra di udire le riste di bimbi e le corse al tramonto. E poi la struggente malinconia dell’autrice, che vorrebbe essere trasportata, almeno in sogno, da un lettore comprensivo, a calcare la stessa sabbia, che lambisce un mare di gioventù trascorsa, ad affollare la mente di ricordi vecchi e nuovi. Un brano malinconico, ma vitale che mi piace molto.

  9. Voto questo testo, splendido monologo di un personaggio dei fumetti

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